I Volti Nuovi del Gruppo, Filippo Magli: “Mi alleno con Bettiol, finora sono stato un corridore completo”
Per due anni stagista alla Bardiani, Filippo Magli approda nel mondo del professionismo proprio per la squadra in cui ha già corso. Tocca al toscano della GreenProject-Bardiani CSF-Faizanè aprire la rubrica di quest’anno de I Volti Nuovi del Gruppo, in cui la redazione di SpazioCiclismo intervista i neoprofessionisti italiani per farli conoscere meglio al pubblico. Il primo nome che vi facciamo conoscere è appunto Filippo Magli, classe ’99 cresciuto nella Mastromarco stagista nel team italiano nel 2021 e nel 2022. Oltre ad alcune vittorie da dilettante, tra i suoi risultati spicca anche il quarto posto al Piccolo Lombardia 2021. Sotto l’intervista completa, di cui una parte può essere ascoltata nel nostro podcast SpazioTalk:
Descriviti ai nostri lettori. Che tipo di corridore sei?
Fino ai dilettanti sono sempre stato un corridore abbastanza completo. Non ho mai spiccato in qualcosa di particolare, mi sono piazzato su diversi terreni ma non ho mai vinto tantissimo. All’inizio ero un po’ più veloce, poi mi sono un po’ asciugato. Me la cavo un po’ meglio in salita ultimamente, soprattutto nei percorsi un po’ mossi da gruppetto ristretto. Questo nei dilettanti, poi nei professionisti è tutto da vedere.
A che età hai iniziato ad andare in bicicletta?
Ho iniziato a sei anni, ancora prima della G1. Mio papà va tuttora in bici, e anche mio nonno. È una cosa di famiglia, diciamo.
Com’è stato il tuo impatto con il professionismo, anche se hai già assaggiato la realtà Bardiani in due occasioni da stagista?
Da quest’anno la squadra ha voluto fare un salto di qualità dal punto di vista dello staff e dei materiali. Abbiamo già fatto un primo ritiro in Toscana, ora siamo in Spagna per un altro ritiro. È un altro modo di affrontare il ciclismo, siamo seguiti 24 ore al giorno. È un lavoro a tutti gli effetti, che dura 24 ore al giorno.
Conoscevi già molti dei compagni di squadra. Hai già legato con qualcuno in particolare?
Sì, conoscevo già qualche ragazzo di qua. Poi tanti hanno corso da dilettante con me, i rapporti erano già avviati. Mi fa piacere aver ritrovato Nieri e Marcellusi, con cui ho corso da dilettante alla Mastromarco. Passare da avere tutti lo stesso sogno a realizzarlo insieme è stimolante.
Da buon toscano, ti sei ispirato ai tanti corridori della tua regione?
Ognuno ha il suo percorso, però mi sento all’altezza di essere qui. Poi vediamo. Spesso mi alleno con altri corridori toscani, come Bettiol. Mi sento uno del gruppo dei toscani, questo sicuramente.
Sai già il tuo programma di questa stagione?
Partirò per l’Argentina per fare la Vuelta San Juan. Decideremo in seguito il resto del programma.
Cosa ti aspetti dalla tua prima stagione da professionista?
Spero di poter fare una stagione “tranquilla”, senza intoppi e lavorando bene. Vorrei dare una mano e riuscire a togliermi qualche soddisfazione strada facendo.
C’è qualche corsa in particolare in cui ti piacerebbe riuscire a mettermi in mostra con la maglia della GreenProject-Bardiani CSF-Faizanè?
Non ho ancora avuto modo di pensarci, sicuramente mi piacerebbe far bene in classiche come la Milano-Sanremo o, chissà, il Giro d’Italia. Sarà banale dirlo, ma i sogni nel cassetto sono questi. Uno ci spera sempre.
E nel corso della carriera, cosa sogni di vincere?
Così su due piedi, ti direi il Giro delle Fiandre. È una delle corse più belle.
Da dilettante hai già ottenuto tante soddisfazioni. Qual è il risultato di cui sei più soddisfatto finora?
Mi sono sempre divertito negli anni. Se devo ricordare un risultato in particolare, direi la vittoria in Toscana, al Vinci. È arrivata dopo diversi mesi in cui avevo avuto difficoltà. Ho bei ricordi anche del finale del 2021, sia per i risultati sia perché ho fatto lo stagista in Bardiani. Venivo da mesi difficili, con il coronavirus e altro, quindi è stato molto bello.
Tra l’altro il quarto posto al Piccolo Lombardia può essere una promessa per il futuro…
Sì, anche quello è un bel ricordo. Due giorni dopo ho corso alla Tre Valli Varesine con la Bardiani ed è andata piuttosto bene. Due giorni dopo si è deciso l’accordo con la squadra, quelli sono stati giorni intensi e belli. Ci ripenso volentieri.
Lancia un messaggio ai tifosi e agli appassionati di ciclismo.
Un consiglio che posso dare è che si sente sempre dire di divertirsi e di fare le cose con calma. Da una parte è così, perché per noi diventa un lavoro ma deve sempre rimanere un divertimento. Però il ciclismo di oggi va sempre in una direzione in cui bisogna essere sempre più pronti fin da giovani. È brutto dirlo, ma anche da juniores adesso bisogna saper fare i corridori. Quindi va bene divertirsi, ma non si può prendere l’esperienza nel ciclismo con troppa calma.
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